{"id":434,"date":"2018-10-17T13:32:57","date_gmt":"2018-10-17T11:32:57","guid":{"rendered":"https:\/\/www.project-ares.com\/?p=434"},"modified":"2020-08-21T12:39:08","modified_gmt":"2020-08-21T10:39:08","slug":"infortunio-nel-running-e-come-prevenirlo-parte-1-riscaldamento-e-defaticamento","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.project-ares.com\/blogs\/news\/infortunio-nel-running-e-come-prevenirlo-parte-1-riscaldamento-e-defaticamento\/","title":{"rendered":"Infortunio nel running e come prevenirlo – Parte 1: Riscaldamento e Defaticamento"},"content":{"rendered":"\n

Correre \u00e8 uno dei doni pi\u00f9 spettacolari che la natura ci ha fatto.<\/p>\n\n\n\n

Come tutte le cose belle \u00e8 sicuramente qualcosa a cui ci si pu\u00f2 assuefare e riuscire a gestire i km, soprattutto per chi \u00e8 nuovo al tipo di esaltazione che il miglioramento nella corsa porta (come poi tutti i miglioramenti sportivi in generale), \u00e8 molto difficile.<\/p>\n\n\n\n

Il pericolo pi\u00f9 grosso arriva proprio quando si comincia a toccare la propria forma con mano, quando si comincia ad andare pi\u00f9 forte del solito, quando la fatica sembra non arrivare mai. L’esatto momento in cui si tocca l’essenza dell’essere invincibili<\/em> \u00e8 quello peggiore.<\/p>\n\n\n\n

Si cammina su un filo sottile e solo il conoscersi bene e il sapersi allenare adeguatamente pu\u00f2 fare la differenza.<\/p>\n\n\n\n

Purtroppo \u00e8 ormai consolidato dagli studi pi\u00f9 recenti che circa il 70-80% dei runner si infortuna seriamente almeno una volta l’anno.<\/p>\n\n\n\n

La verit\u00e0 \u00e8 che spesso manca totalmente la consapevolezza dei propri mezzi. Essere consapevoli della propria valenza come sportivo \u00e8 alla base di un rapporto sano con la competizione.<\/p>\n\n\n\n

La risposta pi\u00f9 valida che la scienza sportiva ci ha dato in ambito di prevenzione di infortuni riguarda una serie di regole fondamentali che spesso si ignorano completamente.<\/p>\n\n\n\n

Partiamo dalla prima, gigantesca, che raramente ho visto interpretare da qualcuno se non espressamente richiesto:<\/p>\n\n\n\n
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IL RISCALDAMENTO PRE e IL DEFATICAMENTO POST SEDUTA<\/h2>\n\n\n\n

L’evidenza pi\u00f9 grande che ho notato fra i runner (giovani e meno giovani) che seguo sta in un piccolo particolare: quelli pi\u00f9 giovani sono costretti – da me purtroppo;) – a fare un riscaldamento piuttosto lungo e oltre a riuscire ad avere una prestazione pi\u00f9 “consistente” durante la seduta, mostrano segni molto meno evidenti di dolenzia muscolare al termine.<\/p>\n\n\n\n

Quelli pi\u00f9 “ag\u00e9”, che non posso costringere pi\u00f9 di tanto, si scaldano male e controvoglia e naturalmente vanno incontro col passare del tempo a problematiche che li portano loro malgrado a ragionare su ci\u00f2 che propongo loro.<\/p>\n\n\n\n

Voglio sfogarmi: \u00e8 da un migliaio di anni che tecnici e allenatori in italia suggeriscono riscaldamenti programmati ma sembra che solo se ce lo dicono gli americani riusciamo a prendere seriamente in considerazione questo aspetto fondamentale di ogni seduta.<\/p>\n\n\n\n

YouTube \u00e8 pieno zeppo di consigli in lingua inglese su come scaldarsi al meglio e le riviste cartacee pullulano di suggerimenti che sembrano essere esclusivo patrimonio estero. Pare che solo oltreoceano sappiano “scaldarsi” bene.<\/p>\n\n\n\n

Non \u00e8 vero. Glielo abbiamo insegnato noi, accidenti.<\/p>\n\n\n\n

Forse siamo pi\u00f9 timidi ed introversi, forse non ci piace apparire troppo, forse non ce ne frega niente. Ecco, forse quello. O forse non sappiamo venderci, mentre gli americani s\u00ec.<\/p>\n\n\n\n

Fatto sta che fattivamente se uno \u00e8 interessato alle routine che precedono o seguono un allenamento di corsa e non ha nulla se non il proprio pc a disposizione, nel 90% deve conoscere bene l’inglese. Questo porta sicuro beneficio a tutti gli studenti universitari che lo studiano. Almeno quello.<\/p>\n\n\n\n

Resta comunque il fatto che riscaldamento e defaticamento (pratica che da un over 40 avr\u00f2 visto fare s\u00ec e no 5 volte in tutta la mia vita) rimangono una fetta grossissima della prevenzione delle problematiche muscolo-tendinee pi\u00f9 generiche.<\/p>\n\n\n\n

Io non sono americano ma, se vi fidate, posso indicarvi qui di seguito qualche ottimo esercizio di preparazione muscolare pre e post seduta per rispondere PRESENTE a questo primo richiamo anti-infortunio:<\/p>\n\n\n\n
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RISCALDAMENTO<\/h3>\n\n\n\n

Lo scopo del riscaldamento \u00e8 innanzitutto alzare la temperatura corporea. \u201cRiscaldamento\u201d. Lo dice la parola stessa.<\/p>\n\n\n\n

Per affrontare un lavoro di corsa \u00e8 necessario, insieme a questo, dare una svegliata ai vari distretti muscolari, ai tendini e alle articolazioni che dovranno sostenere quel determinato lavoro.<\/p>\n\n\n\n

Quindi prima di partire con qualsiasi lavoro in tabella, che vi piaccia o no, inserire 15\u02bc di riscaldamento puro, come detto, vi salva il didietro da un sacco di problematiche.<\/p>\n\n\n\n

Vi lascio di seguito una routine pratica molto veloce e concreta che risponde in maniera diretta ai canoni descritti:<\/p>\n\n\n\n