Luca Tomasi
Guardia – Villanova Tigers
La storia di Luca è davvero speciale.
Non solo perché è stato uno dei primi ad aver provato la versione definitiva delle nostre Ares One ma perché grazie alle nostre solette ha vinto una guerra che combatteva senza successo da anni.
Quando ci siamo incontrati la prima volta abbiamo visto un ragazzo dal grande cuore e con una passione smisurata per la pallacanestro.
Ma nei suoi occhi c’era qualcosa che non andava.
Ci ha raccontato del problema che lo tormentava da tempo e che non gli permetteva di giocare ed allenarsi al massimo. E poi di come ci ha conosciuto e come ha messo fine ad un incubo durato 4 anni.
Ecco la sua storia che riceviamo e pubblichiamo, veramente molto volentieri.
Circa quattro anni fa ho fatto una cazzata…in una partita in cui ormai eravamo abbondantemente sopra (col punteggio ndr), mi sono fatto prendere dalla foga e ho cercato di stoppare il mio avversario. Sapevo che avrei dovuto evitare perché le condizioni del campo non erano delle migliori: il parquet era scivolosissimo per colpa della forte umidità e si faceva fatica anche a stare in piedi. Ma quando stai giocando una partita, al 99% reagisci d’istinto, e il mio istinto a priori è quello di dare tutto me stesso.
Appena sono atterrato ho sentito subito un dolore fortissimo e ho capito subito che avevo rotto qualcosa”.
Crociato e collaterale rotto: questo fu l’esito di quella pessima scelta.
Molti si sarebbero buttati giù ma io all’epoca non ero il tipo che si faceva prendere dallo sconforto, anzi. Decisi di operarmi subito e rimettermi al lavoro con la riabilitazione il prima possibile: volevo tornare più forte di prima. E fu davvero così, grazie alla mia forza di volontà tornai dopo pochi mesi a giocare.
I primi tempi tutto andò per il verso giusto ma già sentivo, dopo ogni allenamento, un fastidio al ginocchio che durava anche diverse ore.
Inizialmente non diedi peso alla cosa, sapendo che comunque venivo da un’operazione importante. In più il mio tono muscolare non era ancora completamente ritornato quello di prima, quindi poteva essere una leggera infiammazione che piano piano sicuramente sarebbe migliorata.
Le cose invece andarono diversamente: il dolore aumentò sempre di più. Addirittura cominciai anche a sentirlo durante l’allenamento e durante le partite. Sempre, ad ogni movimento.
Vi giuro che provai di tutto: laser, massaggi (avete mai provato a farvi sciogliere i trigger point? auguri), kinesio taping, ghiaccio come se piovesse, plantari e scarpe ma…niente!
Ho speso quasi tutti i soldi che guadagnavo con i miei lavori estivi ma il problema era ancora lì. Ogni volta che provavo a correre o saltare al massimo sentivo una fitta al ginocchio, come se qualcuno mi avesse infilato un coltello dentro all’articolazione. Poi l’ulteriore beffa: cominciò a farmi male anche l’altro ginocchio. Mi spiegarono che è una cosa abbastanza normale quando si ha un problema di una certa entità ad un’articolazione: l’altra comincia a sobbarcarsi più lavoro e ben presto ci si trova con entrambe le gambe a pezzi.
Ero veramente giù di morale. Non potevo giocare come volevo io e più mi impegnavo più le cose peggioravano… un incubo!
Poi però il colpo di fortuna insperato: grazie ad un amico che aveva letto la notizia su un quotidiano nazionale, sono venuto a conoscenza della sperimentazione delle vostre solette innovative in carbonio e silicone. Mi disse che non solo miglioravano le performance ma addirittura, grazie a questi materiali di ultima generazione, permettevano di ridurre i micro-traumi da impatto sulle articolazioni. In pratica quello che cercavo io!
Vi ho contattato subito e mi sono messo virtualmente in coda con il pre-ordine. Ricordo che contavo i giorni per riceverle…non stavo più nella pelle! Devo anche dire che da un certo punto di vista ero molto scettico, purtroppo pensavo di averle provate tutte e questo di certo non aiutava.
Qualche settimana dopo mi arrivò a casa il famoso pacco alato e le misi subito nei piedi…la prima sensazione fu stranissima, davvero. Non so come spiegarlo, ma le mie scarpe erano sicuramente diverse con le vostre solette dentro.
Il giorno stesso, preso dalla mia solita foga, provai a fare qualche salto nel campetto dietro a casa e capii che non mi sbagliavo. Oltre ad avere più spinta verticale, in fase di atterraggio non sentivo praticamente più quelle fitte alle ginocchia che avevo da quattro anni a questa parte. Miracolo, pensai.
Ma volevo il test sul campo: provai le mie nuove One per una settimana tenendole nei piedi circa 10-15 minuti ogni allenamento e nelle scarpe che usavo per uscire di casa. Devo dire che già in quei 10-15 minuti la sensazione di sollievo era indiscutibilmente alta, inoltre sentivo la spinta maggiore, ma complice il fatto che mi interessava fortemente non avere più dolori alle ginocchia, passò in secondo piano.
Passata la prima settimana cominciai ad usarle full-time. La cosa che mi colpì più di tutti non fu il fatto che tornai a schiacciare come un tempo (e anche di più) ma che arrivato a casa dopo allenamento, riuscivo a salire le scale senza avere le solite fitte.
Notai inoltre che il primo passo, importantissimo per chi come me gioca nel ruolo di guardia, era migliorato sensibilmente. Infatti nelle partite seguenti furono molti di più i punti che segnai in penetrazione rispetto al passato, sintomo che qualcosa era veramente cambiato.
Tutte queste sensazioni positive non si attenuarono nei mesi successivi, anzi. Ritrovando una grande serenità dal punto di vista fisico, ricominciai a migliorare giorno dopo giorno. Questo, unito ai miglioramenti nel salto e nello scatto mi portarono ad un livello di gioco che prima, francamente, mi sarei solo sognato.
Alla luce di tutto questo e con la gioia di giocare ritrovata, ho deciso che era il caso di ringraziarvi personalmente con un video che potesse, anche in minima parte, far capire quanto le One mi avessero aiutato.
Grazie Ares, grazie ragazzi. Posso dire di aver vinto la mia guerra!