All’ultimo anno di ingegneria andai ad ascoltare un seminario che parlava di biomeccanica applicata.

O almeno questo era quello che credevo.

A prima vista era una di quelle lezioni a cui vai solo perché sei obbligato o perché c’è qualche ragazza che ti interessa.

La persona che teneva la lezione non sembrava un semplice professore. Ad occhio e croce aveva una sessantina d’anni ma il fisico era quello di un ventenne ben allenato.

Abituato come sempre a vedere docenti ingobbiti e sovrappeso di decine di chili, ammetto che rimasi colpito. A pelle mi ispirava fiducia.

Decisi così che gli avrei dato una chance, almeno fino a che la biondina in seconda fila fosse rimasta a lezione.

Mi ricorderò sempre la prima slide: mostrava uno studio molto semplice.

I ricercatori presero un gruppo di persone e per un mese le fecero allenare seguendo un allenamento casuale. Poi le lasciarono ferme per qualche mese, in modo da farle tornare alla situazione di partenza. Finita la pausa, le fecero allenare seguendo un programma scelto da un allenatore olimpico.

Al termine dello studio emersero 2 cose veramente interessanti:

– L’allenamento casuale non portò nessun miglioramento. Come se le “cavie”, non si fossero allenate. Anzi, qualcuno era peggiorato.

– L’allenamento “olimpico” migliorò sensibilmente le performance delle persone sottoposte ai test

Questo significa che se ti stai allenando a “sensazione” oppure con un programma di allenamento che ti ha scritto tuo “cuggino” maratoneta, è probabile che tu faccia tantissima fatica inutile senza migliorare di un centesimo.

La seconda cosa è che con un buon allenamento, si migliora tantissimo. Quindi l’allenamento conta.

Seconda slide, altro studio. Questa volta si parlava di scarpe.

“Le scarpe? Figuriamoci se le scarpe possono fare la differenza” Pensai.

Il primo gruppo di persone poteva scegliere le scarpe da utilizzare nel test in maniera autonoma. Al secondo gruppo invece vennero date scarpe appositamente studiate per migliorare le prestazioni.

Al termine dello studio si scoprirono due cose:

– il primo gruppo, tra una vasta gamma di scarpe, scelse quelle più comode ed ammortizzate

– il secondo gruppo (scarpe prestazionali) triplicò le performance del primo gruppo

Questo significa che siamo portati a scegliere scarpe che ci sembrano comode. Purtroppo le scarpe comode sono spesso troppo ammortizzate e peggiorano tantissimo le nostre prestazioni.

Inoltre da questo studio emerge quanto una buona calzatura sia estremamente importante per correre più velocemente ed in generale per migliorare le prestazioni sportive.

Ero completamente sbalordito. In soli 10 minuti di lezione, il professore aveva rivoluzionato alcune delle mie (tante) stupide credenze sul mondo dello sport.

Finalmente avevo capito che era possibile migliorare facendo le cose giuste. E che era completamente stupido allenarsi senza un piano ben preciso e con gli strumenti sbagliati.

Se non vuoi passare mesi (o anni) senza migliorare e senza raggiungere i tuoi obiettivi sportivi, non fare anche tu i miei stessi errori:

1) Cerca sempre l’allenamento più giusto per te, a seconda del tuo obiettivo

2) Usa gli strumenti migliori, a partire dalle scarpe

Ogni cosa deve essere studiata per farti vincere la tua guerra!